Il formaggio abbonda sulla tavola degli italiani: è uno di quegli alimenti a cui non si vuole mai rinunciare. Forse perché abbiamo delle specialità casearie dal gusto unico e che sanno affascinare il mondo intero? Probabilmente è così. E una delle specialità più amate, a livello internazionale ma anche a casa propria, è sicuramente il Parmigiano Reggiano. Un formaggio dal sapore unico e inimitabile, e dalle caratteristiche organolettiche particolari.
Il Parmigiano è un formaggio mediamente calorico: una porzione da 100 gr apporta all’incirca 390 kcal, per la maggior parte dovute a proteine e grassi. I grassi sono insaturi, e quindi utili per la salute di cuore e pelle, ma comunque non sono da sottovalutare. Proprio per questo motivo bisogna fare attenzione alla quantità e alla frequenza d’assunzione di questo formaggio.
Ecco quanto parmigiano mangiare al giorno
In generale, la raccomandazione è di mangiare una porzione di formaggio da 40 gr non più di 2 volte a settimana, perché nei formaggi sono presenti grassi, sodio e colesterolo che, se assunti in quantità eccessive, possono generare rischi a diversi livelli nell’organismo.
In particolare, quando si parla di Parmigiano Reggiano, le indicazioni precise sono le seguenti: è consigliabile non superare i 150 gr di Parmigiano Reggiano a settimana, che sia assunto come alimento a sé oppure grattugiato su altre pietanze.
Un cucchiaio di Parmigiano Reggiano grattugiato apporta all’organismo all’incirca 25 kcal, e quindi, se mangiato solo come accompagnamento ad altri alimenti e in quantità non superiori a questa ogni volta, può essere consumato tranquillamente 6 giorni la settimana.
Le avvertenze sono le stesse che per un qualsiasi altro formaggio: non esagerare nel consumo, e diminuire drasticamente le quantità nel caso in cui si soffra di ipercolesterolemia o ipertensione, per evitare di creare problemi all’organismo.
Un ultimo aspetto positivo di cui tenere conto è il grande potere saziante del parmigiano: rispetto ad altri formaggi, infatti, è consigliato anche nella dieta di sportivi e persone che hanno bisogno di avere molta energia a disposizione, ed è uno spuntino perfetto a metà giornata oppure addirittura a colazione per rompere la fame e non farla tornare per molte ore.
I valori nutrizionali
Il grana è un formaggio semigrasso a pasta dura e cotta a maturazione lenta (dai 9 ai 24 mesi). Una porzione, circa 50 g, contiene 196 kcal (quindi 392 kcal per etto). I valori nutrizionali spiccano per la notevole concentrazione di proteine ad alto valore biologico, le stesse del latte vaccino (leucina, lisina, fenilanina e tirosina). I grassi sono per il 30% insaturi, mentre sono assenti i carboidrati. Anche il contenuto di sali minerali è notevole, il grana infatti apporta iodio (necessario al funzionamento della tiroide), magnesio, fosforo, rame, calcio (ben il 60% della dose giornaliera consigliata, fondamentale per ossa e denti), zinco e selenio (che sono antiossidanti). Le vitamine non sono da meno: A (antinfiammatoria e benefica per la vista), B1, B2, B6, B12, D, PP ed E. In particolare il contenuto di B12 – necessaria al buon funzionamento del sistema nervoso e della maturazione dei globuli rossi – corrisponde, in una porzione, al 75% della dose giornaliera consigliata. I formaggi sono spesso sotto accusa per l’elevato contenuto di colesterolo, ma una porzione di grana padano ne contiene solo 54,5 mg. Considerato che si consiglia di assumere al massimo 201 mg di colesterolo al giorno, il grana non impatta poi troppo sulla quota totale.