Un Tesoro Millenario del Mediterraneo
di Evangelos.Alexandrisin CULTURA, NOTIZIE, TURISMO – Pubblicato
Gli Ulivi di Noè: Un Tesoro Millenario del Mediterraneo
Gli Ulivi di Noè, o “Le Sorelle”, sono un gruppo di 11 alberi di ulivo situati nel villaggio di Bchaaleh in Libano, a più di 1200 metri sul livello del mare. Secondo la leggenda locale, questi alberi hanno più di 5.000 anni, il che li renderebbe gli alberi viventi non clonali più antichi del mondo. Gli alberi sono considerati un simbolo sacro e un tesoro culturale per la gente del posto. Dalla ricerca scientifica e la decodifica genetica, riusciamo a ricostruire la selezione naturale dalle piante selvagge del Medio Oriente in derivate ingentilite dall’uomo, per procurare la materia prima del nutrimento e per gli usi domestici e perfino industriali con i suoi derivati. La sua deriva tra i continenti, coincide con le migrazioni dei popoli portatori di questo albero prezioso per l’intera umanità.
L’età degli Ulivi di Noè è difficile da determinare con precisione a causa del deterioramento degli anelli degli alberi nel tempo. Tuttavia, alcuni studi con il carbonio 14 hanno suggerito che gli alberi potrebbero avere un’età compresa tra i 5.000 e i 6.000 anni. Se questa datazione fosse corretta, gli Ulivi di Noè sarebbero gli alberi viventi non clonali più antichi del mondo.
Gli Ulivi di Noè sono considerati un simbolo sacro da molte culture religiose. Secondo la leggenda ebraica, questi alberi sarebbero gli stessi da cui la colomba di Noè ha preso il ramo d’olivo dopo il diluvio universale. Gli alberi sono anche considerati un simbolo di pace e speranza.
Gli Ulivi di Noè sono caratterizzati da una serie di caratteristiche uniche, tra cui:
- La loro grandezza e longevità
- La loro capacità di produrre ancora olive di alta qualità
- La loro resistenza alle malattie e ai parassiti
- La loro importanza per l’ecosistema localeC’è un crescente interesse per la conservazione degli Ulivi di Noè. Un progetto ambizioso mira a portare l’attenzione del pubblico a questo tesoro del villaggio di Bchaaleh. Il progetto include la creazione di un museo all’aria aperta, una biblioteca pubblica e un vivaio di piante. L’obiettivo è quello di fare di Bchaaleh e del suo amato uliveto di alberi millenari un santuario turistico, culturale e storico religioso.
L’ulivo: Simbolo di Atene e fondamento delle colonie greche
L’ulivo, con i suoi rami sempreverdi e i suoi frutti preziosi, rappresenta un simbolo iconico della città stato di Atene e della civiltà greca in generale. La sua presenza nella mitologia, nella storia e nella cultura greca ne fa un elemento centrale dell’identità ellenica.
Leggenda di Atene e Poseidone: La contesa tra Atene e Poseidone per il dominio della città si concluse con una prova: far nascere il dono più prezioso per la futura città. Poseidone creò un cavallo, simbolo di forza militare, mentre Atene fece sorgere un ulivo. Gli ateniesi, riconoscendo il valore dell’ulivo per la vita quotidiana, la pace e la prosperità, scelsero Atene come vincitrice. L’ulivo divenne così l’emblema della città e della dea Atena, dea della saggezza, dell’artigianato e dell’agricoltura.
La vittoria di Atena e dell’ulivo è stata scolpita da Fidia addirittura sul frontone del Partenone.
Certo quel fregio è oggi ridotto in frantumi e i frammenti sono divisi tra Atene e Londra, tra il Museo dell’Acropoli e il British Museum. Ma se dal Partenone scendiamo ai piedi dell’Acropoli e visitiamo lo spettacolare spazio espositivo del Mouseío Akrópolis possiamo ammirarne una plausibile ricostruzione. Le statue di Atena e dei Poseidone, alte tre metri, dominavano il centro della scena. Atena, armata di scudo e giavellotto, è accanto all’albero d’ulivo, il suo dono agli Ateniesi per prosperare in pace.
Importanza economica e sociale: L’ulivo era di fondamentale importanza per l’economia ateniese. L’olio d’oliva era una preziosa fonte di nutrimento, illuminazione e cosmetici. Era anche utilizzato per scopi religiosi e medicinali. La coltivazione dell’ulivo richiedeva terreni aridi e rocciosi, tipici del paesaggio attico, contribuendo a plasmare l’identità agricola della regione.
L’olivo di Vouves è un olivo del villaggio di Ano Vouves, nell’unità comunale di Kolymvari, nell’unità regionale di Chania, Creta. Probabilmente è uno degli ulivi più antichi del mondo che produce ancora oggi olive. Non è possibile determinare l’età esatta dell’albero. L’uso dei radioisotopi non è possibile poiché il durame è andato perduto nel corso dei secoli, mentre l’analisi degli anelli degli alberi ha dimostrato che l’albero ha almeno 2.000 anni. All’estremità opposta della scala, gli scienziati dell’Università di Creta hanno stimato che abbia 4.000 anni. Un possibile indicatore della sua età sono i due cimiteri del periodo geometrico scoperti vicino all’albero.
Fondazione delle colonie elleniche e l’ulivo:
I greci fondavano le loro colonie non solo per motivi commerciali e politici, ma anche per la ricerca di terreni adatti alla coltivazione dell’ulivo. La pianta era fondamentale per la loro sopravvivenza e prosperità.
La presenza o meno dell’ulivo era un fattore determinante nella scelta del sito per una nuova colonia. Le spedizioni esploravano potenziali territori, valutando la loro idoneità alla coltivazione dell’ulivo.
Le colonie che prosperavano nella coltivazione dell’ulivo divenivano simboli di successo e stabilità. L’ulivo rappresentava non solo la sopravvivenza, ma anche la capacità di creare una nuova società fiorente in terre lontane.
L’ulivo, con la sua profonda simbologia legata alla prosperità, alla pace e alla saggezza, rappresentava per i Greci antichi, come pure per i Fenici e tanti altri popoli intorno alla mezza luna fertile, culla dell’agricoltura, un elemento essenziale della loro identità. La sua importanza nella vita quotidiana e nella fondazione di nuove colonie ne ha fatto un simbolo duraturo della civiltà greca, ancora oggi riconosciuto in tutto il mondo.
Evangelos Alexandris Andruzzos – Fact Checker
Formatore, sociologo, giornalista, editore.
Consulente organizzazione e comunicazione.
Coordinatore di progettazione europea internazionale.