Quando si tratta di persone, spesso, si dice che ci si deve innamorare dei difetti, per amare qualcuno, perché innamorarsi dei pregi è molto più semplice.
Quando si ha a che fare con l’olio evo, invece, i difetti non fanno innamorare di un olio, anzi, lo declassano commercialmente. Da extravergine può diventare vergine o, se il difetto supera una certa soglia, addirittura lampante.
Tra i difetti principali ci sono quelli di riscaldo e rancido.
La differenza sostanziale tra i due è che il riscaldo è legato alla materia prima, cioè dalle olive tenute in condizioni tali che hanno innescato fermentazioni varie, mentre il rancido è dovuto a ossidazioni provocate da cattiva conservazione dell’olio.
Sono difetti che non si vorrebbero mai trovare ma che sono molto più frequenti di quello che sembra e soprattutto non ci si deve innamorare di oli con questi sentori.
Quello che capita invece è che, la gran parte degli oli della GDO conservati male, li possegga entrambi e la grande massa dei consumatori si sia abituata credendo che l’olio debba essere così.
L’olio evo di qualità è diverso e il riscaldo è il rancido anche no, grazie.