Ecco come l’olio extra vergine d’oliva protegge il fegato
I componenti bioattivi dell’extra vergine sono l’acido oleico e i composti fenolici ad alta attività antiossidante che sono in grado di ridurre la lipogenesi e la sintesi del colesterolo, proteggendoci da patologie epatiche
L’olio extravergine di oliva contribuisce significativamente alla salute umana.
I componenti bioattivi dell’extra vergine sono l’acido oleico e i composti fenolici ad alta attività antiossidante.
In colture di epatociti di ratto, l’idrossitirosolo (HTyr), il tirosolo e l’oleuropeina, i principali fenoli dell’extra vergine, riducono significativamente sia la lipogenesi de novo (DNL) che la sintesi del colesterolo influenzando le attività dell’acetil-CoA carbossilasi (ACC) e della 3-idrossi-3-metil glutaril-CoA reduttasi (HMGCR), enzimi chiave della DNL e della sintesi del colesterolo, rispettivamente.
Lo stesso effetto inibitorio sulla sintesi dei lipidi negli epatociti è stato riportato dagli estratti di extra vergine ad alto contenuto di fenoli.
I risultati nelle cavie da laboratorio e nell’uomo evidenziano le azioni ipolipemizzanti e antisteatosiche dei fenoli dell’extra vergine nella malattia non alcolica del fegato grasso, la malattia epatica cronica più comune nei paesi occidentali.
Inoltre, l’idrossitirosolo e l’acido oleico, quest’ultimo il principale acido grasso dell’extra vergine, diminuiscono la sintesi degli acidi grassi e del colesterolo in un modello di linea cellulare di glioblastoma inibendo l’attività e l’espressione dell’ACC e dell’HMGCR.